Dalla Guida del T.C.I. “Sui Campi di Battaglia” del 1937

IL TRENTINO, IL PASUBIO, GLI ALTIPIANI
Pagg. 153-155

3. – Strada della 1ª Armata (ore 3)

A Bocchetta di Campiglia ha inizio la Strada della 1ª Armata, detta anche delle Gallerie – munirsi di una lampadina tascabile – una vera e propria meraviglia nei fasti dell’ingegneria militare. La camionabile Ponte Verde – Colle di Xomo – Bochetta di Campiglia – Porte di Pasubio essendo troppo esposta al tiro nemico e, d’inverno, troppo pericolosa, il Comando della Prima Armata decise di costruire una mulattiera che svolgendosi quasi sempre in galleria consentisse, in qualunque momento, la massima libertà per il transito delle truppe e per il trasporto dei materiali. Fu cominciata nel febbraio 1917 da 6 centurie lavoratori e dalla 33ª compagnia del 5º Genio; nell’agosto era già compiuta, Con uno sviluppo di oltre 6 chilometri e con 51 gallerie. La strada stava andando completamente in rovina, Sebbene lodevolmente il C.A.I. di Schio provvedesse ogni anno a tener aperto,almeno un passaggio.
Nell’agosto del 1935-XIV col contributo della Direzione Generale del Turismo, l’Ente Provinciale del Turismo di Vicenza ha provveduto a salvare dalla distruzione quest’opera meravigliosa riattando i tratti scoperti, liberando le gallerie ostruite, sistemandó il fondo stradale: un complesso ingente di lavori che oggi consente di  percorrere nuovamente e agevolmente questa via che non ha eguali in tutta la fronte italiana e su quella europea. Dalla Bocchetta si piega verso ponente e tosto ci si inerpica con brevi svolte sul versante della Val Leogra fino alla prima galleria.
Sopra l’ingresso è la seguente iscrizione:

MCMXVIII

EX ARDUIS PERPETUUM NOMEN
CENTURIE 349 – 523 – 621 – 630 – 765 – 776 CENTURIE
33ª COMPAGNIA
MINATORI

La strada si svolge sul fianco accidentato di Roccia Bella Laita,
Ora tagliando a capanna le pareti a picco, ora forando costoni e pinnacoli per evitare burroni e canali franosi, ora affàcciandosi su torri inaccessibili, con panorami stupendi e sempre nuovi. Nei tratti scoperti si vede appena qualche traccia della spalletta di paletti e di filo di ferro spinato. La 19ª galleria è la più lunga, misura 320 m. ed è illuminata da numerosi finestroni. La 20ª,gira a spirale nelle viscere della montagna. La strada, uscita dal pittoresco torrione attraversato dalla 30ª galleria, prosegue Per un tratto allo scoperto sui fondo di Val Camozzara. Poi i trafori si fanno sempre più frequenti. Il tratto dalla 41ª alla 44ª corre sotto il Passo di Fontana d’Oro (m. 1894), cui si può accedere per un sentiero ch continua anche sull’altro versante per Porte di Pasubio. All’uscita della 47ª galleria si raggiunge il punto più alto della strada (m. 2000) e si gode uno dei panorami più interessanti: la Cima Soglio Rosso, l’Ossario, il M. Cornetto, il M. Baffelan e, lontano, i monti di Re-
coaro. La strada, dopo aver girato sotto il ciglio roccioso di quote 2040 e 2027, e passata la 52ª galleria, arriva a Porte di Pasubio (metri 1937, ore 3), presso il Rifugio.
Da Porte, la Strada della 1ª Armata continua con altre 3 gallerie, andando a congiungersi alla camionabile di Val di Fieno e alla mulattiera per la testata di Val Prigioni.

 

Dalla Guida dei Monti d’Italia del C.A.I.-T.C.I.  

PICCOLE DOLOMITI PASUBIO

di G. Pieropan del 1978

Pagg. 326-328

Da Bocchetta Campiglia 1216 m, per la Strada delle Gallerie o della lª Armata; ore 2.45; segn. 366.

It. di straord. interesse storico e ambientale, che non ha uguali per la sua arditezza: si tratta d’un’autentica meraviglia dell’ingegneria militare e dell’umano lavoro realizzata, su idea del capit. Motti e progetto dell’ing. Zappa, dalla 33ª compagnia minatori dei 5° genio e da 6 centuriedi lavoratori al comando del capit. Corrado Picone. È un’ampia mulatt. che incide e trafora appicchi e burroni del tormentatissimo vers, S del
sottogruppo di M. Forni Alti, determinando un incessante succedersi di sensazioni che conferiscono a questo percorso un primato estetico sicuramente non superabile. venne costruita con il fine primario di consentire in qualsiasi stagione e con qualunque tempo il transito di uomini e salmerie al coperto dalla vista e dall’offesa avversaria, perciò assicurando in permanenza l’accesso alla zona sommitale del Monte in condizioni ottimali di sicurezza. I lavori vennero iniziati nello scorcio d’un tremendo inverno di guerra (marzo 1917) e condotti con eccezionale alacrità, tantoché il 3 novembre l’opera fu completata fino al passo di Fontana d’Oro e nel dicembre 1917 giunse finalmente alle Porte del Pasubio. La Lunghezza complessiva del tracc. è di c. 6300 m, dei quali ben 2800 distribuiti in 52 gallerie e i restanti intagliati a mezza costa; la larghezza minima misurava m 2,20 e quella normale m 2,5O; la pendenza media risulta del 12%, ma in taluni punti tocca un massimo del 22%. Le gallerie avevano originariamente le dimensioni minime di m 2,2O x 2,2O; illuminate elettricamente e mediante finestroni aperti nella roccia, consentivano il transito delle salmerie sia con carico centrale che laterale.
Sul bordo esterno dell’intero tracc., e in corrispondenza delle finestre in galleria, correva una ringhiera in ferro tondo sostenuta da paletti a T.
L’attuale stato di conservazione della gigantesca opera (1977), risultaottimo per merito d’un recente intervento effettuato da reparti del genio
militare. È peraltro auspicabile che tali cure divengano costanti onde assicurare, attraverso una pe riodica manutenzione, la salvaguardia indispensabile contro il logorio prodotto dagli elementi naturali. Mai si dovrebbe dimenticare che questra strada è il monumento più genuino e significativo che, dallo Stélvio all’Adriatico, ricordi l’epopea vissuta dal soldato ital. e da un intero popolo tra il 1915 e il 1918: perché se l’è costruito con le sue stesse braccia, col suo coraggio e il suo ingegno.

La mulatt. inizia da BOCCHETTA CAMPIGLIA (targa e cancelletto) 1216 m e immediatamente si alza con un paio di tornanti che portano alla 1ª galleria (munirsi di torcia elettrica !) incorniciata da un portale sul cui frontone sta scritto: Ex arduis perpetuum nomen | centurie 349 – 523 – 621 – 630 – 768 – 776 | 33a compagnia minatori. Guadagnando quota con regolare costante pendenza, il tracc. volge sulla sin. tagliando a capanna le pareti a picco della Bella Laita, forando costoni e pinnacoli per evitare precipizi e canali franosi, talvolta affacciandosi su stupende balconate. La 19ª galleria è la più lunga (370 m) ed è illuminata da numerosi finestroni, mentre la succ. gira più volte a spirale nelle viscere d’un torrione fino ad uscirne quasi al sommo. Seguono altre gallerie più corte e quindi la mulatt. aggira ad altissima quota la scoscesa testata della V. Camossara; sono ancora visibili i resti dei poderosi muraglioni a secco costruiti quale sostegno e protezione, per un complesso di 400 mc. di muro. Incidendone le rocciose pareti SE e S, dalle cui inscrutabili pieghe arrivano gli it. che risalgono i Vaj del Pino, del Motto e di Mezzo, la mulatt. aggira M. Forni Alti; procedendo tra visioni di meravigliosa, dantesca potenza, si raggiunge infine il Passo di Fontana d’Oro c. 1875 m (ore 2), dove si notano i resti d’una cabina elettrica. Una galleria franata costringe a scavalcare il crinale, portandosi così per pochi passi sul
vers. N e cogliendo un’estesa panoramica sul settore sommitale del Monte. Tornati sulla mulatt., si sale lievem. con altre gallerie lungo il dirupato vers. S del Cimon del Soglio Rosso, alla cui altezza si tocca il punto più alto del percorso (c. 2000 m), caratterizzato da un pulpito roccioso. Qui ci si affaccia sull’impressionante burrone della V. Canale e trova origine il poderoso contrafforte che si protende a S fino a troncarsi netto oltre la sommità del Soglio Rosso. Scendend ora leggerm., il tracc. taglia a capanna la parete della C. dell’Osservatorio che cade a picco per oltre 200 m sul Vaio Sud toccando anche in questo punto accenti di rara bellezza e arditezza. Quindi la discesa s’accentua e, con un’ultima galleria in forte pendenza, passando tra resti di postazioni d’artiglieria e di ricoveri, si cala all’intaglio delle Porte del Pasubio e in pochi passi al Rif. Papa. (ore 0.45).

Bibliografia:

  • Touring Club Italiano, SUI CAMPI DI BATTAGLIA, IL TRENTINO, IL PASUBIO, GLI ALTIPIANI,quarta edizione, 1937
  • G. Pieropan, PICCOLE DOLOMITI PASUBIO, CAI-TCI,1977
  • La Strada delle Gallerie del Monte Pasubio: Relazione tecnica del Capitano Corrado Picone, <http://www.cimeetrincee.it/relazion.htm>
  • C.Gattera, Il Pasubio e la Strada delle 52 gallerie, Ed. G.Rossato Valdagno, prima edizione marzo 1995